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IDDU

Robert De NiroL’ultimo padrino.
Forse è vero, Provenzano può essere definito l’ultimo padrino, nel senso di ultimo rappresentante di una mafia antica, silenziosa e terribilmente efficace…
L’ultimo padrino, la fiction su Provenzano in onda su Canale 5, è invece l’ultima delle schifezze, della quale avremmo fatto volentieri a meno.
Non è di Michele Placido che sto parlando. Lui è bravo, ma da solo non basta. Un film è il risultato di un insieme di maestranze… Maestranze, appunto… E se un attore bravo è circondato da merda il risultato non lo fa l’attore!
Sopravvoliamo (come direbbe Guzzanti) su sceneggiatura, regia, fotografia. La solita pappetta riscaldata che cavalca la cronaca del momento a caccia di ascolti.
Ma perché Daniele Pecci? Perché?! A parte il fatto che più lo guardo e più mi sembra la brutta copia di Raoul Bova, voce compresa! Ma poi, come l’hanno conciato? Sembra un fumetto americano anni trenta! Capelli impomatati, gilet… Che c’azzecca?
Una macchietta!
Insuperabile quando ammicca in camera da presa, alla ricerca di espressioni plastiche.
Incredibile l’accento! Recita (per modo di dire) quasi sempre in romano, è evidente, basta ascoltarlo, poi improvvisamente, in una frase recitata senza alcuna inflessione o cadenza, ci butta dentro un “iddu” per rendere credibile il “suo” siciliano. Certo, basta un iddu ogni tanto, una vocale aperta qui, una lì… che ce vole a parlà siciliano?!
Insopportabile.
Io direi, invece, “L’urtimo dei padrini”, nell’accezione popolare del termine, quegli insulti di una volta che avevano un sapore genuino, schietto… “Anvedi questo! Ma chi é? L’urtimo dei padrini?!
Mantanavai!!?

4 commenti su “IDDU

  1. sarà l’ultimo dei padrini, ma è uno dei tanti programmi che non vedrò! 😉

  2. E fai benissimo! Non ti perdi niente…
    Io sono un po’ masochista e ho visto la prima parte… ma a tutto c’è un limite!

  3. Bravo Michele Placito. Mi piacìu. Mi fà a somiglianza di Padre Pio (o macari fece Padre Pio in somiglianza di mè).

    Bedda, poi, la storia, ma è bedda pecché iè la storia della mia santissima latitanza e quindi debbo dire grazie a mia.

    Eppoi non si preccupassero chiddi che penzano che colla fiscion si miticizzano i cristiani come a mia. Fusse accussì se cera Giorg Clunei alposto di Placito e se tra un pizzino e laltro mi facevano fari la moltiplicazzione dei pani e delle rricotte. Cosa che mai feci pecchè mai mi arriniscìu (e manco minteressava. Pecchè in compenzo feci la moltiplicazzione dei piccioli per tutta la famigghia).

    Baciolemani
    Bernardo P

  4. Una volta, essendo palermitano e doppiatore cinematografico, ero chiamato a fare da consulente siciliano a parecchi registi, anzi Registi, che nei loro film girati in Sicilia mi chiedevano di tirar fuori dagli Attori la musicalità del dialetto e mai la semplice imitazione ridicola . Così insegnai a parlare siciliano a Laura Antonelli, Alberto Lionello, Michele Placido, Jo Ciampa e tanti altri. Tutti ATTORI. In qualto al nostro protagonista della fiction (che brutta parola) non me la sento di prendermela con lui. Oggi i registi non dirigono più : lasciano fare e così…..Gli suggerirei piuttosto di cambiare cognome. Non Pecci ma Pesci e non come lo straordinario caratterista americano Jo Pesci ma come quei pesci di lago che con aria smarrita e occhio fisso si annaspano alla ricerca di un esca.
    Ti prego ” figliuolo ” cambia almeno un’ espressione. UNA! Capito ah ?

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